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Arte e spiritualità

Le abbazie, collocate quasi sempre fuori delle mura urbane e lontano dalle maggiori vie di comunicazione, svolsero un ruolo molto importante per tutto il medioevo. Erano centri autosufficienti e disponevano di orti, magazzini, e altri beni. Centro della vita religiosa era la chiesa, l’edificio più grande e solenne; attorno ad essa si articolavano diversi ambienti: il chiostro, la sala capitolare (dove si riuniva il capitolo dei monaci), la biblioteca, lo scriptorium (dove si copiavano i testi antichi), il refettorio, il dormitorio, la cucina, le stalle e gli orti. La principale attività dei monaci, oltre alla preghiera, era quella di amministrare i loro beni, bonificando e coltivando le terre.

 

L'Abbazia di San Giovanni Battista è posta al centro delle frazioni che costituiscono la parrocchia ed è completamente isolata dai fabbricati. Situata in un luogo piacevole è circondata dai fondi dell'Abbazia e da un bosco di querce.

Il complesso, dall'armonia singolare, si è conservato mantenendo una certa configurazione originaria, ma ha subito notevoli interventi di modifica e adattamento nel corso dei secoli. Particolarmente interessante è l'interno della chiesa che, da un originaria struttura romanica poi trasformata in barocco, recentemente è stato restaurato, ripristinando lo splendore dell'assetto architettonico e artistico che tutto l'edificio ebbe tra il XIV e XV secolo, riscoprendo tra l'altro gli originari pilastri ottagonali.

Nel 1837, come ricorda una lapide sulla facciata esterna del porticato, venne rifatto il prospetto principale grazie alle donazioni della popolazione lucolana. Durante il XX secolo vennero eseguiti alcuni interventi di riparazione e restauro, ultimo quello conclusosi nel 1994 che ha permesso la riscoperta di antiche fasi costruttive.

 

L'INTERNO DELLA CHIESA

Entrando nella chiesa, il cui aspetto attuale è il risultato del restauro del 1994, si legge il chiaro disegno dell'impianto costituito da tre navate spartite da pilastri ottagonali su cui poggiano archi a tutto sesto.

La pilastratura di destra risulta essere più recente di quella di sinistra, dovuta forse ad un crollo e facilmente riscontrabile per il grado di fattura nettamente inferiore rispetto a quello pregevolissimo di sinistra. La copertura è a due falde per la navata centrale e ad una per le laterali; entrambe sono lignee con capriate. La navata centrale termina con l'altare maggiore, dedicato a San Giovanni Battista e all'Immacolata Concezione, preceduto da una balaustra di fine esecuzione, in marmi bicolori con linee e disegni prettamente barocchi.

 

NAVATA DESTRA

 

Cappella della Pietà

In questo affresco, decentrato rispetto all'asse dell'altare, sono rappresentati Cristo tra le braccia della Madonna, San Giovanni Evangelista e la Maddalena.

In passato l'altare conteneva una tela, purtroppo oggi trafugata.

 

Cappella Famiglia Mosca

Al centro dell'altare si trova, ora, una tela raffigurante San Pietro, San Paolo e Sant'Antonio Abate.

Sulla base delle colonne si notano le insegne della famiglia gentilizia Mosca di Collimento di Lucoli: una barra obliqua da destra a sinistra con due stelle agli angoli opposti (lo stesso stemma si ritrova anche sulla balaustra dell'altare insieme a quello della Confraternita del Santissimo Sacramento).

Lo stile barocco di questa cappella si armonizza con quello dell'altare maggiore e con quello di altri altari presenti all'interno della chiesa.

 

Lapide Cristoforo Mosca

(1653)

 

Cappella dell'Annunciazione

(XVI secolo)

L'affresco raffigura l'annuncio della nascita di Cristo a Maria da parte dell'Arcangelo Gabriele. In alto si notano la colomba dello Spirito Santo e Dio Padre.

Caratteristico è il ricco panneggio rosso-arancione che incornicia il tutto e che è stato riscoperto solo nel recente restauro.

 

Lapide Famiglia Mosca

 

Tela di San Francesco d'Assisi

La tela rappresenta San Francesco d'Assisi sul Monte de La Verna, insieme a Frate Leone, mentre riceve le stimmate.

Questa tela, posta sulla porta di accesso al chiostro e risalente al 1600, è uno dei dipinti più pregiati dell'abbazia perchè attribuito a Battista Celio, pittore aquilano allievo di Giulio Cesare Bedeschini.

 

Lapide Angelo Petricone

 

Altare con tela della Santissima Trinità

I soggetti di questa tela sono Cristo, lo Spirito Santo sottoforma di colomba e Dio Padre in alto.

Ai lati di Cristo ci sono un angelo e San Giuseppe con la verga fiorita in mano.

Questa tela, attribuita a Giulio Cesare Bedeschini, inizialmente era posta in un altare della navata principale poi smontato e rimontato in questa navata laterale.

La decorazione, tipica "a grottesche", reca la data 1560.

 

Altare della Madonna di Loreto

L'affresco, raffigurante la Madonna di Loreto con il bambino in braccio e San Bernardino da Siena ai suoi piedi, è decentrato rispetto all'asse. Esso, risalente al 1500, venne fatto erigere da Giovanni Peretti.

 

Affresco dell'Ultima Cena

L'affresco mostra l'istituzione dell'Eucarestia nell'ultima cena. Cristo è circondato dagli apostoli (quello con il drappo verde è Giuda che reca in mano il sacchetto dei trenta denari mentre San Giovanni Evangelista poggia la testa sulla spalla di Gesù).

 L'opera, forse di Pompeo Cesura, risale al 1500.

 

Cappella del Tabernacolo

Il Tabernacolo, in marmo bianco e con ornamenti dorati, risale al 1511 e fu donato dalla famiglia Sollecchia di Lucoli in suffragio delle anime dei familiari, come mostra l'iscrizione interna intorno al simbolo bernardiniano (IHS).

Ai lati del tabernacolo si nota l'affresco raffigurante San Pietro e San Paolo.

 

 

PRESBITERIO

 

Il presbiterio è sollevato rispetto alle navate e separato da esse da una balaustra di marmo pregiato. Sulle colonnine d'entrata sono scolpiti gli stemmi, in marmo azzurro, della Famiglia Mosca e della Confraternita del Santissimo Sacramento.

Sulle colonne che reggono l'arco trionfale sono stati rinvenuti gli affreschi di San Lorenzo e San Giorgio attribuiti ad Andrea De Litio, celebre pittore della metà del '400.

L'altare, in stile barocco, risale al 1756 e fu fatto erigere dalla Famiglia Mosca di Collimento di Lucoli, reputata discendente dei conti dei Marsi (coloro che fondarono il monastero).

I due dipinti su tela mostrano San Giovanni Evangelista, sulla sinistra, e San Benedetto da Norcia, sulla destra. Le statue rappresentano, invece, l'Immacolata Concezione, San Giovanni Battista e il Sacro Cuore di Gesù. Al centro, in alto e incorniciata da marmi pregiati, si nota la tela che raffigura due Angeli in gloria con l'Ostia e il calice del SS. Sacramento. Sempre in alto, sulla volta dell'altare, è stato conservato l'affresco dell'Assunta, anch'esso eseguito col patrocinio della Famiglia Mosca (come si nota dallo stemma). Sul lato destro dell'altare un'altra lapide della Famiglia Mosca datata 1697.

 

 

NAVATA SINISTRA

 

Altare

L'opera, dedicata di patrocinio del notaio Antonio Felice Peretti (come si nota dagli stemmi in basso) risale al 1700. In passato conteneva una tela con S. Antonio, oggi trafugata.

 

Affresco della salita al Calvario

 

Tela delle Anime del Purgatorio

Anche quest'opera, come quella della Santissima Trinità, proviene da un altare ora non più esistente.

In alto è raffigurata la SS. Trinità. Gli altri personaggi sono le anime del Purgatorio, la Madonna, San Gregorio Magno (l'inventore delle c.d. "messe gregoriane") e un santo che versa l'"acqua della consolazione". Il tutto è chiuso da un timpano che accoglie lo scudo ovale con la sacra colomba dello Spirito Santo.

 

Affresco della Crocifissione

L'opera, del XVI secolo, raffigura Cristo crocifisso tra la Madonna e Maria Maddalena.

 

Altare della Madonna Addolorata

La nicchia contiene la statua della Madonna Addolorata (dal caratteristico abito nero) e una serie di affreschi rinvenuti durante l'ultimo restauro tra cui un San Sebastiano.

 

Edicola di Santa Maria del Carmelo

L'affresco, datato 1640, raffigura la Madonna del Carmelo tra San Carlo Borromeo (protettore della peste come San Sebastiano: segno che in passato l'abbazia fu interessata da questo fenomeno e, quindi, usata come lazzaretto) e Sant'Antonio da Padova.

 

Affresco della Pietà

Quest'opera, risalente al 1583, raffigura Cristo tra le braccia di Maria.

Ai lati si notano, sempre in affresco, Sant'Antonio Abate e San Leonardo.

 

Altare della Madonna del Rosario

Quest'altare, realizzato contemporaneamente all'altare maggiore, è dedicato alla Madonna del Rosario e risale al 1700. L'affresco centrale, decentrato e attribuito a Pompeo Cesura, raffigura la Vergine del Rosario, un papa e San Domenico di Guzman (il santo del Rosario). Ai lati, le scene dei misteri del Rosario incorniciano tale opera. In alto, su tela, è raffigurata l'Assunzione di Maria tra il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Inoltre, sulla balaustra, sono visibili gli stemmi del Comune di Lucoli e della Confraternita del Santissimo Sacramento.

 

Organo

Posto sulla porta d'ingresso e costruito da Giovanni Farina da Guardiagrele, risale al 1570.

Purtroppo è stato trafugato nel periodo delle guerre mondiali quando l'abbazia fu lasciata incustodita.

 

Sui pilastri di sinistra, nell'ultimo restauro, sono stati rinvenuti una serie di Madonne col Bambino, San Sebastiano e un Santo Francescano (anch'esso attribuito al De Litio).

 

  

LA SACRESTIA

La sacrestia è costituita da una serie di aule in cui sono conservate delle opere di notevole interesse artistico.

 

Coro ligneo

Ai lati si notano i simboli degli Evangelisti San Luca (bue) e San Giovanni (aquila).

Dietro il coro è stato rinvenuto un altro affresco di San Sebastiano che porta a immaginare un'altra disposizione dell'abbazia. Inoltre, qui è conservata una statua di San Giovanni Battista, più antica di quella posta davanti l'altare maggiore.

 

Affresco della Natività

Attribuito a Francesco da Montereale, risale al XVI secolo.

Caratteristico è il grande panneggio rosso che avvolge l'opera.

 

Soffitto ligneo

Al centro si nota lo stemma di Giambattista Gaglioffi, primo abate commendatario dell'abbazia.

 

Confessionale e armadio lignei

 

Tela di San Benedetto da Norcia

 

 

IL CHIOSTRO

Il chiostro si presenta con una planimetria a forma di trapezio con i lati composti per tre prospetti dal complesso abitativo e, per un lato, dal fianco della chiesa. Il porticato inferiore si compone di un insieme di elementi architettonici quali archi a tutto sesto e archi ribassati, poggianti parte su pilastri e parte su colonne di risulta. Dal chiostro del convento è possibile accedere alla chiesa mediante pianerottolo rialzato con portale avente una  lunetta affrescata.

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Il Progetto Portaparola ha preso avvio nel 2002 sullo slancio impresso dal convegno nazionale “Parabole madiatiche. Fare cultura nel tempo della comunicazione”, organizzato dall’Ufficio nazionale per le Comunicazioni sociali della CEI. Da allora Avvenire, il quotidiano dei cattolici, si è fatto interprete e organizzatore di questo progetto comunicativo: diffondere nelle comunità cristiane un’attenzione e una sensibilità nuove verso i mass media, all’altezza cioè del loro crescente impatto sulla coscienza della gente. Cattolici inclusi. Passaggio indispensabile per svegliare questa coscienza è la creazione in ognuna delle 26 mila parrocchie italiane di almeno un animatore della cultura e delle comunicazioni sociali: il Portaparola, da mettere in rete con gli altri nella sua diocesi.

A questo Portaparola spetta di adoperarsi per una vera e propria pastorale delle comunicazioni sociali e della cultura e di allearsi con operatori e iniziative messe a punto per risvegliare lo spirito critico dei credenti, la loro intelligenza ispirata dalla fede, la loro capacità di maturare giudizi autonomi e originali e il loro pensiero illuminato dal Vangelo più che dal pensiero mediatico corrente.

Strumenti per l’attività del Portaparola sono tutti i media cattolici: il quotidiano nazionale Avvenire, il settimanale diocesano, le riviste cattoliche, Tv e radio, locali e nazionali o anche solo la Messa domenicale, avendo coscienza che la scelta di un programma televisivo o di un giornale non è ininfluente sulla formazione della coscienza.

Un nuovo impulso ai compiti che spettano al Portaparola viene dato dal " Direttorio sulle comunicazioni sociali nella missione della Chiesa – Comunicazione e missione” – presentato nell’autunno 2004. È il testo di riferimento per il tema della pastorale della comunicazione della Chiesa italiana (al capitolo VI sono definiti il profilo e le finalità di questa nuova figura pastorale che si impegna a diffondere Avvenire e i media cattolici, sensibilizza la comunità parrocchiale sull’importanza di un uso critico dei mezzi di comunicazione sociale e sperimenta nuovi percorsi di evangelizzazione attraverso l’uso di tutti i media).

 

Anche nelle nostre parrocchie è attivo il Progetto Portaparola: alcuni giovani di buona volontà si sono messi in gioco per diffondere al meglio la cultura e la comunicazione cattolica!